Gli strumenti di diagnosi per scoprire la malattia di La Peyronie
La diagnosi e l'inquadramento clinico si avvalgono dell'ecodoppler e della RMN che indagano e valutano l'estensione della placca e il grado di curvatura del pene.
La terapia non chirurgica e chirurgica
I trattamenti proposti nella terapia medica della malattia di La Peyronie sono vari ma nessuno di questi può essere ritenuto sicuramente efficace ai fini della riduzione del dolore, delle dimensioni della placca e dell'incurvamento.
Se la terapia medica non riscontra successi rispetto all'incurvamento, va affrontata con la chirurgia.
La terapia chirurgica
Tre sono gli interventi possibili:
1) corporoplastica: plastica di raddrizzamento del pene senza interventi sulla “placca” fibrosa; questo tipo di intervento è indicato in casi di incurvamento di grado non particolarmente accentuato con lunghezza del pene tale da consentire il raddrizzamento senza che si verifichi un accorciamento marcato del pene
2) plastica di raddrizzamento (corporoplastica) del pene mediante asportazione o, più frequentemente, incisione della placca con innesto di tessuto biologico; questo intervento è riservato a soggetti con incurvamento di grado severo con contemporaneo accorciamento fibrotico del pene, nei quali non siano stati riscontrati disturbi dell’erezione o nei quali l’età o la presenza di fattori di rischio vascolare non lasci prevedere una diminuzione della funzione erettile nel periodo successivo all’intervento; il tessuto che sono solito utilizzare è rappresentato da un lembo di vena prelevato dalla coscia, la vena safena; le immagini dimostrano la correzione chirurgica mediante incisione della placca e innesto di vena safena di un incurvamento dorsale del pene.
3) impianto di una protesi peniena; nella maggior parte dei casi l’impianto di una protesi peniena è per sé sufficiente a determinare il raddrizzamento del pene; nei casi in cui sia presente un incurvamento residuo marcato si procede nel corso dello stesso intervento all’esecuzione di una plastica cosiddetta complementare di raddrizzamento del pene; questo intervento è indicato in soggetti in cui l’incurvamento penieno si associ alla disfunzione erettile o nei quali l’età del Paziente faccia ipotizzare la possibilità di comparsa di Disfunzione Erettile successivamente all’intervento Pene curvo congenito.
Il pene curvo congenito è la malformazione congenita del pene caratterizzata da una asimmetria di sviluppo dei 2 corpi cavernosi che formano l'asta. Il pene può avere una curvatura in qualsiasi direzione, ma nella maggior parte dei casi la curva è rivolta verso il basso.
La curvatura può essere di diversa gravità: quando crea un ostacolo alla attività sessuale è consigliato l'intervento chirurgico. Raddrizzamento del pene L'intervanto chirurgico consiste nell'incisione e asportazione di una asola a forma di ellisse di tessuto dei corpi cavernosi sulla superficie controlaterale alla curvatura. Il raddrizzamento del pene consente di avere una attività sessuale soddisfacente ma determina un accorciamento di circa 1 cm.